La famiglia nel pallone: Messi e i cugini Bojan e Biancucchi - 11contro11 (2024)

La famiglia nel pallone: Messi e i cugini Bojan e Biancucchi - 11contro11 (1)

La consueta rubrica “La famiglia nel pallone”, targata 11contro11, si appresta a rivivere, e scoprire, le gesta di un immortale del calcio come Lionel Messi e dei suoi cugini, Maxi ed Emanuel Biancucchi, oltreché Bojan Krkic. Dopo i fratelli Hernandez, perciò, si resta “nell’Olimpo” di questo sport, senza disdegnarne gli angoli più remoti e sconosciuti. Le gesta della “pulce” argentina, infatti, sono ben note a tutti, così come quelle del suo mancato erede, almeno nella prima parte della carriera. Tutti da scoprire, invece, i cugini Biancucchi.

La famiglia nel pallone: i cugini Messi e Bojan oltre i Biancucchi

Il legame di sangue più celebre, come è facile intuire, è quello tra i cugini Lionel Messi e Bojan Krkic, decisamente più noti al grande pubblico rispetto ai Biancucchi. In particolare, questa parentela è stata svelata nel 2011 dalla rivista iberica Segre, la quale studiò dettagliatamente l’albero genealogico dell’ex numero 10 del Barcellona, scoprendo che il suo trisavolo e quello dell’attuale attaccante del Vissel Kobe erano fratelli. Pertanto, i due giocatori, di fatto, sono cugini di quarta generazione. Una scoperta successiva agli anni vissuti insieme in Catalogna.

Lionel Messi, infatti, nasce a Rosario, in Argentina, il 24 giugno 1987, mentre Bojan Krkic Perez viene al mondo proprio nella comunità autonoma spagnola, più precisamente a Linyola, il 28 agosto 1990. Dopo aver compiuto la trafila del settore giovanile del Grandoli e del Newell’s Old Boys, gli viene diagnosticata una rara forma di ipopituitarismo. Alle cure, e a investire sul suo talento, cosa che non fece il Como di Enrico Preziosi a causa della propria stazza fisica, ci pensa il Barcellona, che ne farà il miglior giocatore della propria generazione, se non di tutti i tempi.

Per raccontare la storia di Messi non sarebbero sufficienti le poche righe di un articolo, e proprio per questo ci si affida al suo palmares, con contributo di 768 gol e 316 assist. Dall’esordio in prima squadra nel 2004 fino all’addio del 2021, il fuoriclasse vince tutto: 10 campionati, 7 Coppe del Re, 8 Supercoppe Spagnole, 4 Champions League, 3 Supercoppe Europee e 3 Mondiali per Club. A questi successi si aggiungono il campionato francese appena vinto col Psg, sua attuale squadra, la Coppa America con l’Argentina nel 2021 e soprattutto ben 7 Palloni d’Oro. Come lui, nessuno mai.

La carriera di Bojan Krkic

Decisamente diversa rispetto a quella di Messi, ma anche a quelle dei cugini Biancucchi, come accennato, è stata la carriera di Bojan Krkic. Figlio dell’omonimo calciatore serbo, anche lui compie la trafila nel settore giovanile blaugrana, prima di esordire con la prima squadra nel 2007. Sotto la sapiente guida di Pep Guardiola, il numero 11 del Barcellona realizza 41 gol e 19 assist, raccogliendo importanti soddisfazioniquali il Triplete del 2009, altre 2 Liga, 2 Supercoppe di Spagna, un’altra Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club. Un bottino niente male, che si arricchisce con i 2 Europei vinti con l’under-17 e l’under 21 della Spagna, ma che fa da apripista alla parabola discendente del calciatore.

Nel 2011, infatti, lo chiama alla Roma Luis Enrique, per creare una squadra all’insegna del “tiki-taka”. Tuttavia, nella capitale, Bojan riesce a ripetere solo in minima parte quanto di buono fatto vedere in Catalogna, totalizzando solo 7 reti e un assist. Ancora peggio è andata la stagione seguente, nel Milan di Massimiliano Allegri, dove, visto anche il poco spazio, incide solo con 3 gol e 2 passaggi decisivi. Una situazione che lo induce, pertanto, a lasciare il “belpaese”, emigrando in Olanda, alla corte dell’Ajax.

I successi nell’Ajax e il giro intorno al mondo

Quelli con i lancieri sono gli ultimi squilli che contano, almeno in Europa, per l’ex blaugrana: sotto la guida di Frank De Boer, infatti, riesce a collezionare 32 presenze, condite da 5 reti e 6 passaggi decisivi. Prestazioni che arricchiscono la bacheca dell’Ajax di un campionato olandese e una Supercoppa nazionale.

Successivamente veste le maglie di Stoke City, Mainz e Deportivo Alaves, ma ormai la sensazione tra appassionati e addetti ai lavori è che l’etichetta di “erede di Messi” sia pesata più del dovuto su un giocatore che non ha espresso quanto avrebbe potuto. Emigrato oltreoceano, nel 2019 vince anche una Canadian Premier League con il Montreal Impact, prima di andare in Giappone, nel succitato Vissel Kobe.

Da Bojan ai Biancucchi: la storia dei cugini carnali di Messi

Se quello con Bojan rappresenta un celebre legame di parentela, quello tra gli altri cugini Biancucchi e Messi non è noto a tutti. In particolare, anche Maxi Biancucchi nasce a Rosario, ma il 15 settembre 1984, circa tre anni prima del celebre parente. Lui e il fratello Emanuel possiedono anche la cittadinanza italiana, essendo di discendenza nostrana. Punta centrale con licenza di svariare sul fronte d’attacco, Maxi cresce nel San Lorenzo, prima di intraprendere il suo girovagare per il Sudamerica. Particolarmente significative le esperienze in Paraguay col Club Sportivo Luqueño e in Brasile col Flamengo: in entrambi i casi, nel 2007 e nel 2009, vince il campionato.

Un altro calciatore cresciuto con l’ambizione di emulare “la pulce” è proprio il succitato cugino Emanuel Biancucchi. Nato sempre a Rosario il 24 luglio 1988, anche lui cresce, da trequartista, nel Newell’s Old Boys, prima di provare a cercare fortuna in Europa. L’esperienza oltreoceano, tuttavia, dura appena tre anni, dal 2008 al 2011. In prima battuta veste la maglia del Monaco 1860, in Germania, e poi quella del Girona, in Spagna. In entrambi i casi, tuttavia, i risultati non sono soddisfacenti, viste le sole 22 partite giocate, tutte con i tedeschi.

Dopo non aver superato il provino con il Cesena, il più giovane dei Biancucchi torna in Sudamerica. Dapprima in Paraguay, con l’Indipendiente, Olimpia, Club Rubio Ñu e General Diaz, e poi in Brasile, giocando con Bahia, Vasco Da Gama, Cearà e recentemente nel Vila Nova. Nel mezzo, poi, ha militato nel Melgar, in Perù, ed è tornato al primo amore, il Newell’s Old Boys. Il tutto senza mai incidere e senza portare a casa alcun trofeo.

Messi-Bojan-Biancucchi: cugini ma diversi

Questa storia potrebbe lasciare un po’ straniti. La reazione, a primo impatto, sarebbe infatti quella di chiedersi perché i cugini Bojan e Biancucchi non abbiano ripetuto quanto fatto da Messi, vista la genetica e la predisposizione. Eppure, quanto appena visto insegna che prima di mettere certe etichette, ognuno dovrebbe restare concentrato su sé stesso. Magari scoprendo di avere un talento diverso, magari in altri campi diversi da quelli di calcio. Ad ogni modo, la vita può sempre riservare sorprese, e non è mai troppo tardi per rilanciarsi.

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